Vitiligine: cause, sintomi e cure

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La vitiligine non è contagiosa, non è pericolosa e non è una malattia. E’ un disturbo della pigmentazione dovuto dalla distruzione di quelle cellule che tutti noi abbiamo nel corpo, e che si occupano di produrre il pigmento, conosciute più semplicemente come melanociti.

vitiligine

La vitiligine è caratterizzata dalla comparsa di chiazze bianche in diverse zone del corpo, compresi i tessuti dentro la bocca e sulla retina. La vitiligine può esserci anche sul cuoio capelluto e talvolta i capelli che crescono sopra, nascono bianchi.

Quali sono le persone più a rischio?

Secondo le statistiche, lo 0,5 della popolazione soffre di vitiligine. Di solito compare verso i 25 anni ma può anche anticipare o ritardare questo tempo. Donne e uomini sono ugualmente a rischio e non vi è differenza tra i gruppi etnici. Chiaramente per un soggetto con la pelle scura, il problema è più evidente. Gli studi avrebbero dimostrato che è più frequente in quelle persone che soffrono di malattie autoimmuni, tuttavia non è nota la correlazione. I figli che hanno un genitore con la vitiligine, hanno maggiori possibilità di soffrirne.

Le cause della vitiligine

Non sono ancora note, ma sono state avanzate delle teorie. Alcuni segni fanno pensare che i soggetti che soffrono di vitiligine, hanno un corredo genetico che li rende appunto suscettibili alla depigmentazione. La teoria fino a oggi più accreditata è quella che sia causata da un disturbo autoimmune, in pratica il sistema immunitario riconosce come nemiche alcune cellule del corpo.

Altra teoria è che siano i melanociti a distruggere se stessi. Tuttavia alcune persone che ne soffrono, hanno spiegato come uno stress emozionale o anche solo un forte colpo di sole, ha scatenato la vitiligine.

I sintomi principali

Il sintomo della vitiligine è la comparsa delle tipiche macchie bianche sulla pelle. Le zone maggiormente colpite sono quelle che restano esposte al sole, come il viso, le mani e i piedi. Anche inguine e ascelle possono essere coinvolte, così come genitali e retto.

Può comparire come una depigmentazione circoscritta a una sola zona, oppure come una depigmentazione che interessa solo un lato. C’è poi la forma generalizzata, che è anche quella più frequente. Un altro sintomo è quello del precoce incanutimento di barba, sopracciglia, capelli e ciglia.

La forma generalizzata è quella più imprevedibili, non sempre si estende ma il disturbo di solito è progressivo e può arrivare a depigmentare anche altre parti del corpo. Di solito l’estensione è lenta e richiede svariati anni ma non è detto che sia sempre così. Ci sono individui che vedono comparire nuove aree depigmentate quando passano un periodo di forte stress.

Come si convive con la vitiligine?

La vitiligine non è un disturbo pericoloso e non compromette la sicurezza della persona. Tuttavia, considerando il suo sintomo molto evidente, può avere delle conseguenze psicologiche davvero devastanti. Si perché a essere intaccata è l’autostima del soggetto, soprattutto quando la vitiligine si presenta su zone visibili o sui genitali. L’adolescente può sentirla come una vera minaccia, provando imbarazzo, preoccupazione di come reagiscono gli altri e vergogna. La vitiligine però può essere contrastata. Si possono minimizzare, mimetizzare o a volte anche eliminare le macchie depigmentate.

Come si cura la vitiligine?

Lo scopo della cura è quello di ridurre il contrasto tra la zona depigmentata e quella pigmentata. In base alla diffusione del problema, viene scelta la terapia più idonea.

  • Terapie farmacologiche: aiutano a ridurre la visibilità della vitiligine. Vengono utilizzate creme, alcune volte a base di corticosteroidi, i quali aiutano a ripigmentare le chiazze. Purtroppo possono presentarsi effetti collaterali. Altre volte il medico opta per la fototerapia, ma i risultati non sono permanenti. Aiuta a ripigmentare le macchie la Fotochemioterapia con psoraleni, tuttavia il paziente deve sottoporsi per un periodo molto lungo ed è bene che sia messo al corrente delle varie possibili complicazioni, come ad esempio la comparsa di peli superflui in eccesso e in alcuni casi l’iperpigmentazione. I soggetti che soffrono di vitiligine in una percentuale superiore o uguale al 50%, spesso optano per la depigmentazione, in pratica viene sbiancato il resto della pelle. L’effetto collaterale più grande è l’infiammazione locale. Si tratta di una condizione permanente e lascerà la persona sempre molto sensibile all’esposizione della luce solare.
  • Terapie chirurgiche: qualora la terapia farmacologica si rivelasse inefficace, ecco che può subentrare la terapia chirurgica, come il trapianto autologhi di pelle (quando la pelle sana viene impiantata sulla zona affetta), trapianti di pelle con degli innesti di bister, la micropigmentazione (un tatuaggio) o un trapianto autologhi di melanociti, in questo caso viene prelevato un campione di tessuto, il quale viene posto in una soluzione colturale in modo da far proliferare i melanociti. Quando sono moltiplicati, vengono trapiantati all’interno dell’area depigmentata. Si tratta comunque di una cura sperimentale e molto costosa.
  • Terapie ausiliarie: possono essere i filtri solari, in modo da ridurre l’esposizione al sole. E’ l’abbronzatura ad accentuare il contrasto. C’è poi la cosmetica, si possono coprire le chiazze con fondotinta o autoabbronzanti. Alcune lozioni poi, hanno il vantaggio di durare diversi giorni e non scompaiono lavandosi.

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