Omeopatia: rimedi e prodotti omeopatici per dimagrire

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L’omeopatia è una delle scienza più antiche del mondo. Ma come funziona esattamente? Dalla tintura madre al medicinale omeopatico troverete in questo post tutte le notizie capaci di spiegare cosa è l’omeopatia e cosa cura. Attenzione però! Ogni cura deve essere prescritta da un medico specializzato, mai curarsi da soli, neppure con i medicinali omeopatici.

omeopatia, prodotti e rimedi naturali

L’Omeopatia ha radici antiche. La sua nascita si deve allo scienziato Samuel Hahnemann, che ne sviluppò i principi alla fine del XVIII secolo. Tutta la teoria omeopatica si basa sul principio di ‘similitudine del Farmaco’. Secondo questo principio, ogni tipo di malattia può essere curata attraverso una sostanza che, se viene somministrata a una persona sana, produce gli stessi effetti della malattia stessa. Una volta individuata la sostanza, che può essere di natura vegetale o animale, ma anche minerale, questa viene definita principio omeopatico. Il principio omeopatico ha bisogno di essere diluito per poter essere somministrato al paziente. La diluizione viene calcolata dagli omeopati come Potenza. L’omeopatia non è una scienza vera e propria, ma viene definita una Pseudo scienza perché le regole che la definiscono sono incompatibili con la chimica moderna. E’ comune l’uso dell’omeopatia per dimagrire.

Omeopatia: La tintura madre

Ma come si ottiene un medicinale in omeopatia? Tutto parte dalla Tintura Madre, che altro non è che il composto derivato dalla macerazione dell’elemento naturale, definito principio attivo, in alcool. Questa operazione è molto importante. E’ necessario che il Principio attivo, che come abbiamo detto può essere di diversa natura, sia molto fresco nel momento in cui viene posto in alcool. Nel caso, ad esempio, che si utilizzi un principio attivo di natura vegetale, questo deve essere messo in alcool entro le 48 ore dalla raccolta. Il Principio attivo può essere indifferentemente la pianta intera come una parte, corteccia o foglie, in molti casi, ma anche radici e fiori. La sostanza ottenuta dalla macerazione non è ancora il medicinale omeopatico vero e proprio. Per ottenerlo dobbiamo passare alla fase di diluizione.

A seconda del tipo di composto che si vuole ottenere la tintura madre può essere diluita in alcool e poi ‘dinamizzata’. Cosa significa nel dettaglio? Praticamente, presa una goccia del composto va inserita in una fialetta, ad esempio con 99 gocce di alcool. Va poi chiusa e agitata in senso verticale (dinamizzazione) per ottenere una soluzione al 1%. E così via, fino a diluizioni di potenza anche molto elevata. Paradossalmente, comunque, a potenze elevate corrisponde una diluizione maggiore. A volte talmente alta da far ‘sparire’ la sostanza di partenza. Rimane comunque l’immagine energetica di quella sostanza, che è proprio quello che serve in omeopatia. Per quanto riguarda invece principi attivi di natura minerale o animale, questi devono essere ovviamente triturati prima di poter fare le operazione sopra descritte.

Prodotti omeopatici: come si presentano e come agiscono

I medicinali omeopatici vengono venduti solitamente sotto forma di granuli o gocce. Si preferisce che l’assunzione di questi prodotti venga fatta per via sub linguale, così che possa essere assimilato al massimo dall’organismo. Fondamentale per una buona riuscita delle cura omeopatica, non mangiare ne prima della somministrazione ne subito dopo, almeno per qualche minuto. La medicina omeopatica funziona diversamente da quella tradizionale. Non è raro che una volta iniziata la cura, i sintomi si enfatizzino. Questo perché l’omeopatia influisce dall’interno verso l’esterno cioè cura per primi i sintomi interni, inversamente alla loro comparsa. Questo fenomeno è chiamato ‘legge di Hering’ ed è alla base di qualunque cura omeopatica.

Ogni cura omeopatica deve essere prescritta da un medico competente. Infatti potrete notare che i medicinali omeopatici non sono accompagnati da foglietto illustrativo. Questo perché la cura viene personalizzata sul malato a seconda delle sue specifiche caratteristiche fisiche. In particolare viene definita a seconda della costituzione del paziente: normolineo, longilineo o brevilineo. Queste caratteristiche tengono conto non solo della condizione prettamente fisica del paziente, ma anche della sua condizione psicologica. Ad esempio un individuo normolineo avrà un atteggiamento armonioso e sereno. Mentre un paziente Brevilineo è solitamente metodico, preciso e paziente. Il longilineo, per ultimo, è un paziente con spiccato temperamento artistico. Queste classificazioni, basate sul biotipo del malato, si devono a studiosi del 20° secolo, Neber e Vannier. E sono i riferimenti a cui si fa capo per una corretta alimentazione in caso di cura omeopatica.

Omeopatia: cosa curano i prodotti naturali

Alla base della omeopatia c’è quindi la conoscenza di sé stessi, ma anche la profonda conoscenza del paziente da parte del medico. La terapia omeopatica è usata principalmente per le cure di malattie croniche, come artrosi e osteoporosi, ma anche emicranie e disturbi intestinali. L’omeopatia è sfruttata molto anche in casi di allergie croniche o di disturbi polmonari recidivanti. In ogni caso i medicinali omeopatici possono essere utilizzati da soli o in accompagnamento a medicine tradizionali, con lo scopo di ridurre l’assunzione di prodotti chimici. I medicinali omeopatici non interferiscono con il lavoro di quelli tradizionali, anche perché non sono in alcun modo tossici, neppure somministrati in alte dosi. Infatti se ne fa grande uso in caso di gravidanza o verso i neonati.

L’omeopatia mira a ristabilire il corretto stato di salute del paziente. Per questo motivo i tempi di cura possono essere più lunghi rispetto a quelli della medicina tradizionale. Molto dipende, come abbiamo già sottolineato, dal benessere psicofisico del paziente. I bambini, ad esempio, rispondono molto meglio alle cura omeopatiche rispetto agli adulti. Il tempo necessario è comunque variabile. Solitamente alla prima visita dall’omeopata segue una serie di controlli, cadenzati a 3 e 6 mesi, fino a che non si è ristabilito un corretto stato di salute.

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