Singhiozzo (isolato, acuto e cronico): cause, rimedi e terapia

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Il singhiozzo è un disturbo che chiunque ha provato almeno una volta nella vita, magari senza conoscerne l’origine e i rimedi. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere!

Singhiozzo- foto laopinion.com

Innanzitutto il singhiozzo ha un significato medico. È una contrazione muscolare simultanea e involontaria del diaframma e della valvola glottide.

Si tratta di un disturbo che solitamente dura poco e promette di andar via da solo, ma in alcuni casi può persistere a lungo o divenire cronico, dando vita a un disagio che nasconde una patologia.

Quando non c’è da nulla di preoccupante con il singhiozzo? Quando preoccuparsi e chiedere il parere medico?

Tipi di singhiozzo

Non tutti i tipi di singhiozzo sono uguali e conoscere il tipo di disturbo dal quale si è affetti può aiutare a rasserenarsi e/o agire tempestivamente.

  • Singhiozzo isolato – Il fenomeno compare all’improvviso e può durare fino a qualche minuto, salvo poi scomparire naturalmente o con qualche rimedio naturale.
  • Singhiozzo acuto – Arriva all’improvviso e presenta contrazioni veloci e frequenti, ma può durare anche un paio di giorni. Il singhiozzo frequente richiede l’intervento medico quando dura di più.
  • Singhiozzo cronico –  È un singhiozzo continuo che arriva improvvisamente con contrazioni rapide e ricorrenti (una o più volte al mese). Questa condizione richiede il parere medico.

Singhiozzo: Cause

Pasti veloci- foto pixabay.com

Certo abbiamo all’origine del disturbo c’è la contrazione muscolare involontaria del diaframma che chiude la valvola glottide. Ma perché viene il singhiozzo?

Ad oggi non sono ancora ben chiare le cause del singhiozzo, ma esistono una serie di situazioni predisponenti.

Cause non patologiche

Le cause non patologiche si riferiscono per lo più alle prime tipologie del singhiozzo (isolato e acuto), quelle che promettono di sparire da sole o in seguito a qualche rimedio naturale.

  • Pasti veloci – Mangiare troppo velocemente implica un’ingestione di aria tale da dilatare lo stomaco e stimolare il nervo frenico (nervo motore del diaframma).
  • Emotività – L’emotività influenza l’organismo e favorisce l’ingresso di una quantità maggiore di aria nello stomaco, dilatando lo stomaco e irritando il diaframma.
  • Sostanze irritanti – Il consumo di alcol e tabacco finisce per infiammare la mucosa gastrica e irritare indirettamente il diaframma.
  • Temperatura – Il passaggio da una temperatura a un’altra (sia a livello ambientale che sotto il profilo di cibi troppo freddi o troppo caldi) può predisporre all’insorgenza del disturbo.
  • Medicinali – Alcuni principi attivi usati per combattere i problemi che compaiono in età avanzata potrebbero promuovere la sua comparsa.
  • Interventi di chirurgia – La manipolazione di tessuti e nervi può sollecitare il diaframma e mettere in moto il meccanismo che genera il disturbo.

Cause patologiche

Le cause patologiche si riferiscono al singhiozzo persistente e cronico che quindi, pur essendo raro, nasconde alcune problematiche più o meno serie.

  • Reflusso gastroesofageo – La risalita dei succhi gastrici verso l’alto infiamma l’esofago e favorisce l’insorgenza del singhiozzo (soprattutto di prima mattina o dopo i pasti).
  • Gastrite – L’infiammazione della mucosa gastrica delle pareti dello stomaco annovera tra i suoi sintomi il senso di nausea, mal di stomaco e vomito. Tutte condizioni che promuovono il disturbo.
  • Pericardite – Un’infiammazione a carico della guaina che avvolge il muscolo cardiaco può sollecitare il nervo frenico e dare il via al singhiozzo in maniera cronica.
  • Alterazioni nervose – Una lesione o un’occlusione dei centri nervosi che tengono sotto controllo in singhiozzo potrebbe generare are vita a un disturbo che non accenna a sparire.
  • Lesioni al tratto cervicale – Il tratto cervicale può risultare danneggiato a causa di traumi, tumori, morbo di Parkinson e sclerosi multipla e questo stimola l’arrivo del disturbo.

Singhiozzo nei bambini

Neonato- foto pixabay.com

Il singhiozzo può manifestarsi a qualsiasi età, anche tra i più piccoli. Spesso la causa del singhiozzo nel neonato e nel bambinoè riconducibile alla velocità con cui mangiano.

Proprio come avviene per gli adulti che mangiano velocemente, infatti, ingeriscono molta aria e dilatano lo stomaco a tal punto da attivare il meccanismo del singhiozzo.

Ma allora come far passare al neonato il singhiozzo? La mamma può attaccarlo al seno per un paio di secondi oppure dargli il ciuccio. In ogni caso non è qualcosa che può creare problemi.

Singhiozzo in gravidanza

Gravidanza- foto pixabay.com

Le donne incinte possono soffrire di singhiozzo a causa della compressione che l’utero genera sul nervo frenico. Tutt’altra storia è il singhiozzo del feto in gravidanza.

Anche se il dibattito è ancora in essere, le opinioni mediche sembrano andare verso l’idea di un singhiozzo come l’effetto della respirazione del feto nel liquido amniotico.

Singhiozzo: Rimedi e terapia

Rimedi- foto pixabay.com

Il più delle volte è possibile far andare via il singhiozzo con rimedi naturali e rimedi della nonna che non richiedono grande dimestichezza.

Rimedi

Come far passare il singhiozzo? Ecco una breve lista dei rimedi naturali più conosciuti per far passare il disturbo.

  • Succo di limone – La nota aspra del succo di limone puro arresta il respiro e blocca la contrazione involontaria del diaframma.
  • Aceto – L’acido acetico agisce come l’acido citrico del limone, vale a dire contrae l’esofago e ferma la contrazione involontaria del diaframma.
  • Sette sorsi – Si consiglia di bere sette sorsi di acqua (tenendo il naso tappato) per far passare il singhiozzo con un metodo infallibile, anche se il meccanismo non è ancora chiaro.
  • Zucchero – La composizione in granuli dello zucchero stimola il diaframma e quindi blocca la sua contrazione involontaria e permette di far passare il singhiozzo.
  • Spavento – I rimedi popolari raccontano che uno spavento improvviso può essere utile per sollecitare il diaframma e bloccare il suo movimento involontario.
  • Starnuti – Quando si starnutisce vi è la sollecitazione del diaframma e dei muscoli intercostali e per questo uno starnuto potrebbe porre fine al disturbo.
  • Trattenere il fiato – Trattenere il fiato per 10 secondi (tenendo naso tappato e lingua sotto il palato) blocca la contrazione involontaria del diaframma e favorisce la sua normale attività.

Omeopatia

I rimedi per il singhiozzo lasciano spazio ad altri tipi di rimedi naturali, prima tra tutti l’omeopatia(specie quando il disturbo è dovuto a stress e ansia). Come togliere il singhiozzo?

  • Ignatia amara – I principi attivi della pianta agiscono sul sistema nervoso e inviano alcuni segnali necessari a far cessare il disturbo.
  • Nux vomica – Il rimedio nasconde alcuni principi attivi che influenzano positivamente il sistema nervoso centrale e ripristinano la situazione di partenza.

Metodi alternativi

Esistono altri rimedi alternativi al singhiozzo. È possibile riscoprire le tecniche alternative della digitopressione e dell’agopuntura.

  • Digitopressione – La pressione su alcuni punti specifici (triplo riscaldatore, punto milza o sterno) consente di far scomparire il disturbo nel giro di qualche minuto.
  • Agopuntura – L’inserimento sapiente e attento degli aghi in alcuni punti (piedi, palmi delle mani, naso e zigomi) riesce a trattare il fastidio.

Trattamenti medici

I trattamenti medici contro il singhiozzo sono necessari quando il disturbo è persistente e/o cronico e quindi nasconde problematiche più o meno serie.

Il medico può decidere di prescrivere farmaci anti dopaminergici o medicinali GABA e antagonisti del calcio in modo bloccare il disturbo.

Potrebbe ricorrere a un trattamento più invasivo come il sondino naso gastrico (disturbi gastrointestinali), l’anestesia del nervo frenico (singhiozzo causato da problemi col nervo frenico) o la stimolazione del nervo vago (alterazioni della funzionalità del nervo vago).

Curiosità: un singhiozzo da record

Anche un attacco di singhiozzo vanta il suo Guinness dei primati e il primo ad aggiudicarselo è stato Charles Osborne, a un uomo che a seguito di uno sforzo fisico eccessivo ha continuato a singhiozzare dal 1922 al 1990.

Il singhiozzo senza sosta si manifestava in modo diverso: prima con 40 singhiozzi al minuto e dopo con 20 singhiozzi al minuto. Dopo 68 anni, però, Osborne ha smesso di singhiozzare e si è spento un anno dopo.

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