Intolleranza al lattosio, cause e sintomi

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L’intolleranza al lattosio in età adulta non è poi così rara come in molti spesso pensano.

latte

Si può considerare una malattia, anche se gli scienziati sostengono l’opposto. L’intolleranza al lattosio è causata dalla mancanza di un enzima (il lattasi), il quale si occupa di dividere il lattosio in glucosio e galattosio. La sua assenza rende difficile la digestione del latte. Porta alla fermentazione del lattosio causando produzione di diarrea e gas.

Per gli intolleranti l’alimentazione deve essere modificata, altrimenti la presenza di lattosio scatenerà continuamente i sintomi sopra indicati. In poche parole deve essere eliminato il lattosio dalla propria dieta. Anche ridurlo significa evitare di star male, questo perché le intolleranze non si presentano uguali per tutti. Ogni persona presenta la propria soglia che fino a quando non viene superata non si verifica il malessere.

Chi è intollerante al latte deve sempre leggere le etichette riportate sulle confezioni, dato che indicano quali sostanze e in quali quantità sono presenti nell’alimento. Inoltre bisogna prestare attenzione a cosa si mangia visto che il lattosio è presente in moltissimi alimenti quali: ricotta, burro, yogurt, mozzarella, panna etc. Sono state rinvenute tracce anche nelle uova, nei broccoli, cipolle, nelle pere e vari insaccati. È chiaro che serve la massima attenzione, visto che c’é il rischio di assumere giornalmente questa proteina del latte, portando così fin troppo spesso a malesseri, anche se dal proprio punto di vista non vi è l’assunzione della proteina del latte. Coloro che si rivelano particolarmente sensibili devono aquistare alimenti con la massima prudenza. Vediamo un elenco di alimenti dove possono esserci tracce di lattosio:

  • Margarina
  • Cereali (per la colazione)
  • Carni
  • Insalata
  • Cibi surgelati
  • Snacks
  • Prodotti da forno
  • Caramelle
  • Pane
  • Purea di patate (quella istantanea)
  • Torte
  • Biscotti

Praticamente molti cibi che vengono preparati commercialmente possono contenere lattosio e l’elenco sopra citato ne è la prova. È l’uomo che aggiunge questa sostanza e un persona intollerante non può fare altro che leggere attentamente l’etichetta dei valori nutrizionali dell’alimento. Quindi non basta evitare il latte e i latticini. Evitare di mangiare un alimento se sull’etichetta vi sono riportate le seguenti diciture: contiene latte e lattosio, ricotta, derivati del latte, siero di latte.

Citiamo che circa il 20% dei farmaci (quelli con ricetta medica) contiene lattosio. Per quanto riguarda i farmaci da banco il 6%. Inoltre vari tipi di pillolle anticoncezionali presentano al loro interno il lattosio. Chiaramente se una persona possieda una tolleranza molto bassa a questa proteina del latte, deve prestare la massima attenzione. Sarà il vostro medico a stabilire se potete assumere cibi che possiedano lattosio, tutto si basa sul livello di soglia di sopportazione a questa sostanza.

Alimentazione mirata

La prima cosa da fare è certamente quella di consultare un nutrizionista, qual’ora vi sia un sospetto di intolleranza al lattosio. L’esperto vi suggerirà di seguire un piano alimentare mirato che serve a proteggere l’organismo da questa forma di intolleranza. È possibile comunque fare scorta di calcio nonostante sia stato drasticamente ridotto il consumo di latticini. Ecco alcuni alimenti consigliati:

Rabarbaro, spinaci, broccoli, fagioli, arance, salmone in scatola, latte di riso oppure di soia.

È necessario sempre ascoltare il parere di un medico, dato che un esperto in materia può suggerire come comportarsi. Inoltre tenere sempre presente la possibili intolleranze o allergie alimentari.

I sintomi di questa intolleranza

L’intolleranza al lattosio (quando fanno comparsa i sintomi) può debilitare il soggetto che ne è affetto.

Generalmente non si manifestono subito, ma dopo un po’ di tempo. Nei molti casi riscontrati capita che questo tempo varia dai 30 minuti, fino a 2 ore. Il soggetto dopo che ha mangiato si sente normale come se niente fosse cambiato, questo fino al momento che i sintomi non compaiono.

La sintomatologia dell’intolleranza al lattosio è questa che segue:

Ricordiamo che mangiare o assumere liquidi non cambia niente, l’importante è che non venga assimilato il lattosio che è la sostanza che scatena la sintomatologia in coloro che ne sono intolleranti.

Intolleranza al lattosio: cause

Se l’intestino non riesce a produrre in maniera efficiente l’enzima denominato lattasi, l’organismo non è in grado di digerire la proteina del latte ovvero il lattosio. L’enzima in questione ha il compito di trasformare il lattosio in due sostanze, ovvero il galattosio e il glucosio (2 zuccheri semplici). Il lattosio se rimane nel colon (al posto di essere trattato e assorbito) crea i sintomi che abbiamo visto poco fa.

L’intolleranza al lattosio si divide in 3 tipologie diverse fra loro ossia: intolleranza al lattosio primaria, secondaria e congenita. Scopriamole insieme allora.

  • Intolleranza congenita. Anche se è molto rara non significa che non possa capitare. Vi sono bambini che possiedano questa intolleranza dalla nascita, si tratta di genetica. Devono comunque essere entrambi i genitori intolleranti al lattosio.
  • Intolleranza primaria. E’ la forma di intolleranza al lattosio più comune. Coloro che ne soffrono producono nell’infanzia molta lattasi, anche perché i neonati si alimentano solo di latte. Crescendo il latte viene sostituito con nuovi alimenti e di conseguenza la lattasi diminuisce. In condizioni normali resta sufficiente per consentire la digestione nei latticini nell’adulto. Questa forma d’intolleranza invece, riduce in modo brusco la produzione di lattasi, rendendo così difficile digerire i latticini.
  • Intolleranza secondaria. La produzione dell’enzima che serve a digerire la proteina del latte viene ridotta di molto. Le cause possono essere interventi chirurgici, malattie e infortuni.

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