Mastoplastica riduttiva: tecnica, rischi, risultati e costi

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Un seno pieno e sodo definisce la femminilità del corpo, ma può diventare un problema che può essere risolto con la mastoplastica riduttiva.

Riduzione del seno- foto ehob.co.id

Il seno rappresenta la peculiarità più legata al concetto di femminilità e questo può arrivare a influenzare l’assetto psicologico della donna a tal punto da condizionarne anche la vita sociale.

Sin dall’antichità, infatti, un seno prosperoso è stata espressione di un senso materno e una sensualità innata che ammalia gli uomini.

Purtroppo la crescita sproporzionata del seno può rappresentare un problema per la donna sia dal punto di vista estetico che sotto il profilo strettamente salutistico.

Il seno prosperoso può non adeguarsi alla fisicità della donna e causare diversi problemi, dall’incurvamento della colonna vertebrale alle infiammazioni di muscoli dorsali fino alle irritazioni cutanee.

La situazione tende a peggiorare durante la gravidanza e l’allattamento, diventando ancora più grande e amplificando i difetti estetici e i problemi di salute.

La chirurgia estetica corre in aiuto di tutte le donne afflitte da ipertrofia mammaria attraverso l’intervento di mastoplastica riduttiva.

Mastoplastica riduttiva

Seno ridotto- foto zenavdomacnosti.cz

La mastoplastica riduttiva è un intervento di chirurgia estetica volto a ridurre il volume del seno voluminoso o cadente oppure a intervenire su un’asimmetria delle mammelle.

L’intervento riduttivo ridefinisce la silhouette ed elimina i disturbi provocati dal seno voluminoso come dolore alla schiena, infiammazioni lombari e cervicali, piaghe nella zona sottomammaria e dermatiti.

La riduzione del seno mantiene un risvolto positivo anche sull’assetto psicologico in quanto elimina i problemi di un profilo sproporzionato, le difficoltà nelle attività fisiche e la complessità dei rapporti sociali.

A questo si aggiunge la possibilità di migliorare le attività diagnostiche di lesioni mammarie che potrebbero degenerare in tumori del seno.

La strategia di intervento varia a seconda del grado di ipertrofia (lieve con asportazione pari a 200 cc., moderata con asportazione tra 200-500 cc., severa con asportazione di  500-800 cc o gigantomastia con asportazione oltre gli 800 cc.), del livello di rilassamento del seno e del rapporto tra areola, capezzolo e solco sottomammario.

Il candidato ideale

La mastoplastica riduttiva è indicata per tutte le donne con seno ipertrofico e/o cadente dovuto da fattori genetici, cambi ormonali o aumento del peso.

Si parla di ipertrofie “pure” (aumento in età della pubertà), ipertrofie “miste” (aumento di ghiandole e tessuto adiposo post-partum) e ipertrofie “adipose” (aumento dovuto al soprappeso).

In linea di massima possono sottoporsi all’intervento di riduzione del seno tutte le donne che hanno raggiunto il completo sviluppo fisico e quindi da 18-20 anni in poi.

Visita specialistica

La visita specialistica è il momento in cui il chirurgo valuta la condizione di partenza, programma l’intervento e chiarisce le aspettative.

Al centro della visita c’è il seno con le sue caratteristiche (forma, dimensioni, volume, posizionamento dei capezzoli, eventuali asimmetrie, qualità dei tessuti e piano di proiezione).

Il chirurgo definisce un piano di intervento per ottenere una seno proporzionato, armonioso e corrispondente il più possibile alle aspettative.

Pre operatorio

Prima dell’intervento è necessario sottoporsi ad accertamenti clinici diretti a stabilire le condizioni di salute e la presenza di eventuali problematiche (pressione alta, problemi di cicatrizzazione o di coagulazione).

Nell’intervento di mastoplastica riduttiva sarebbe meglio procedere con un’ecografia delle ghiandole mammarie in modo da rintracciare eventuali lesioni da rimuovere durante l’operazione.

In più la paziente deve seguire le linee guida di comportamento pre operatorio, tra le quali spiccano la limitazione di fumo, alcool e farmaci.

Intervento di mastoplastica riduttiva

Intervento al seno- foto zen.yandex.ru

La mastoplastica riduttiva dura mediamente paio di ore (90 – 150 minuti) in anestesia generale o in anestesia locale e sedazione (neuroleptoanalgesia).

Il chirurgo procede con un’incisione intorno al capezzolo e/o scende verticalmente sotto le mammelle, una rimozione proporzionata di tessuto mammario, ghiandola, grasso e pelle a seconda dei casi, il rimodellamento dell’area areola-capezzolo e la suturazione.

L’obiettivo è ridurre il seno modellandolo armoniosamente rispetto alla silhouette e alle proiezioni. Tutto senza lasciare segni evidenti se non una piccola cicatrice che tende a sparire col tempo.

In caso di gigantomastia, invece, la tecnica diventa più invasiva richiedendo incisioni più grandi e asportazione di una porzione maggiore di tessuto.

Il chirurgo può decidere di procedere con la tecnica della liposuzione e quindi una mastoplastica riduttiva senza cicatrici, applicabile soltanto in casi di seno ipertrofico con ottima elasticità della pelle.

Mastoplastica riduttiva: Post operatorio

Tutore post-intervento- foto lazada.com.ph

Il post operatorio dell’intervento di riduzione del seno richiede due giorni di riposo assoluto ed eliminazione dei drenaggi.

I primi giorni dopo la mastoplastica riduttiva compaiono dolore, ecchimosi e gonfiore nella zona che promettono di sparire in poche settimane.

Dal terzo giorno in poi, però, c’è la ripresa delle attività normali, anche se occorre mantenere sempre un comportamento attento.

Il chirurgo può consigliare l’utilizzo di un reggiseno contenitivo per qualche settimana, ma tutto dipende dal caso specifico.

Dopo 7-10 giorni è possibile tornare a lavoro (senza praticare sforzi eccessivi) e riprendere la vita di tutti i giorni.

La paziente può riprendere l’attività sportiva progressivamente a partire dalla terza settimana dopo l’intervento.

Mastoplastica riduttiva: Rischi e complicanze

La mastoplastica riduttiva è un intervento complesso che non esclude completamente rischi più o meno gravi, evitabili affidandosi a un chirurgo esterno e seguendo le indicazioni dello specialista.

Tra le complicanze più frequenti ci sono gonfiore ed ecchimosi mentre risultano più rari i casi di infezioni, cicatrici cheloidee, variazioni di sensibilità dell’area areola-capezzolo e difficoltà nell’allattamento.

Mastoplastica riduttiva: prima e dopo

Seno piccolo- foto plastikos.gr

Le pazienti esprimono opinioni positive sui risultati della mastoplastica riduttiva, visibili nelle foto del prima e dopo.

L’intervento di riduzione del seno risolve problemi estetici, fisici e psicologi, ma è bene chiarire che la mastoplastica riduttiva lascia cicatrici sottili e lineari.

In linea di massima il risultato della mastoplastica riduttiva: prima e dopo è soddisfacente, ma non completamente permanente in quanto influenzato dallo stile di vita e dall’invecchiamento fisiologico.

Il fattore “del tutto non permanente” instilla una domanda frequente in chi vorrebbe sottoporsi alla mastoplastica riduttiva: il seno ricresce? No, il seno non ricresce se non in casi particolari.

Il seno ricresce se l’intervento è stato effettuato in periodo puberale o se dopo la mastoplastica riduttiva si ingrassa parecchio.

Mastoplastica riduttiva: Costi

Costi- foto pixabay.com

I costi della mastoplastica riduttiva variano a seconda della condizione iniziale e della tecnica scelta dal chirurgo. In linea di massima si aggira intorno ai 5.500-7.500 euro

Più che al costo, sarebbe consigliabile strizzare l’occhio a fattori determinanti per la riuscita dell’intervento di mastoplastica riduttiva: miglior chirurgo e miglior struttura.

In effetti orientare la scelta soltanto in base al costo potrebbe portare verso mani esperte, complicanze e risultati poco soddisfacenti.

Ma esiste la possibilità di accedere a una mastoplastica riduttiva mutuabile? Sì, il Servizio Sanitario Nazionale interviene quando esistono disturbi o patologie che ostacolano una buona qualità di vita.

Si può parlare di mastoplastica riduttiva convenzionata quando subentrano problemi fisici (disturbi della colonna vertebrale, dolore cronico e eritemi e infiammazioni cutanee croniche) o difficoltà psicologiche (autostima, difficoltà a dormire e così via).

Per quanto riguarda le coperture assicurative, invece, alcuni interventi di chirurgia estetica come la rinoplastica e la mastoplastica riduttiva potrebbero essere coperti dall’assicurazione in caso di problemi e complicanze postoperatorie.

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