Le differenze tra il vanadio metallo e il vanadilsolfato integratore

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Forse avrai sentito parlare del vanadilsolfato come di un aiuto terapeutico nei pazienti diabetici, ignorando le differenze tra il vanadio metallo e il vanadylsolfato integratore. Scopriamolo meglio!

Integratore- foto kissfm969.com

Il vanadio è un elemento noto con il simbolo chimico V presente nel corpo umano in quantità piuttosto modeste: un adulto di 70 chili contiene circa 100 microgrammi di vanadio principalmente concentrati a livello di ossa, polmoni, fegato e reni.

Ad oggi non è stato ancora ben chiarito il ruolo biologico del vanadio e se si tratta o meno di un elemento essenziale per l’organismo.

Quello che è certo è che questo oligo elemento interviene in alcune reazioni dell’organismo, come quelle di fosforilazione di alcune proteine recettore.

L’attività biologica del vanadio si sviluppa sotto forma di ione vanadato (VO3−) che tende a formare composti con il perossido di idrogeno come il perossivanadio (pervanadato), una forma più attiva nell’attività bloccante delle proteine fosfotirosin-fosfatasi (PTPs).

Vanadio negli alimenti

Cereali integrali- foto gds.it

La quantità giornaliera di vanadio ideale che l’organismo dovrebbe assumere con la dieta si aggira intorno ai 10-20 microgrammi.

È possibile trovare l’elemento V in cibi come i cereali integrali e frutti di mare, nonché la birra, la frutta secca e alcuni funghi.

I livelli più bassi si trovano proprio nella frutta e negli ortaggi con valori di 1 microgrammo per 1 chilo di prodotto.

In questo senso, infatti, una dieta ricca di cereali, carni di pollo (concentrazioni più alte rispetto alle carni bovine e suine) e pesce mantiene il livello consigliato giornaliero.

Integratori di vanadio: differenza tra vanadio e vanadilsolfato

Azione ipoglicemizzante- foto operatoresociosanitario.net

Non è ancora stato stabilito il fabbisogno dell’elemento V, ma le evidenze scientifiche parlano di un apporto giornaliero di 10-30 microgrammi.

Allo stesso modo non esistono situazioni di carenza accertata o quanto meno non sono chiari gli effetti negativi prodotti da un’insufficienza di questo oligo elemento nel corpo.

Gli studi sperimentali hanno dimostrato la capacità dell’elemento di influenzare il metabolismo del glucosio e di ottenere dei risvolti positivi nei pazienti diabetici.

In questo senso gli integratori di vanadio, commercializzati sotto forma di vanadilsolfato, potrebbero rivelarsi utili a stimolare la sensibilità insulinica dei tessuti sottoposti a bassi livelli dell’ormone e a inibire la sintesi di glucosio a livello epatico.

Sostanzialmente il vanadilsolfato sarebbe capace di imitare le proprietà ipoglicemizzanti del minerale sul corpo.

L’attività del vanadio integratore riserverebbe anche dei risvolti positivi anche rispetto alla concentrazione di colesterolo cattivo (LDL) nei pazienti diabetici.

La prova che il vanadilsolfato e altri integratori di vanadio siano utili nel trattamento del diabete risulta limitata e controversa e per questo il condizionale resta d’obbligo.

Negli ultimi anni il vanadilsolfato è stato commercializzato come integratore per body builder e per coloro che vogliono controllare l’appetito.

Sebbene il vanadio abbia dimostrato di avere questi effetti di insulino-resistenza negli studi condotti, non vi sono prove che risulti lo stesso per gli esseri umani.

In linea generale il solfato di vanadio non sembra avere un effetto sulla glicemia di chi non è diabetico o insulino-resistente e non può essere assunto per prevenire la comparsa di tali condizioni.

Molti studi sulla capacità ipoglicemizzante del metallo hanno evidenziato discreti risultati per somministrazioni di integratori di vanadilsolfato con dosi da 100 mg, una volta al giorno in caso di ridotta tolleranza glucidica.

Vanadio: Controindicazioni

Disturbi digestivi- foto ordinacija.vecernji.hr

L’esposizione metallo potrebbe essere rischiosa in termini di sviluppo e riproduzione sia nei maschi che nelle femmine e a livello di fegato e sistema nervoso a causa dello stato di ossidazione: più aumenta la valenza numerica e più è tossico l’elemento (Vanadio pentavalente +5).

Il limite di sicurezza nell’esposizione si colloca nell’ordine dei 200 microgrammi al giorno e per questo sotto tali livelli non si corre alcun rischio.

L’assunzione di vanadio attraverso l’alimentazione non è associato ad alcun effetto collaterale mentre il consumo di integratori di vanadilsolfato può comportare disturbi digestivi ed episodi diarroici (secondo le evidenze degli studi condotti)

Prima di assumere un qualsiasi integratore di vanadilsolfato è preferibile consultare il medico e capire se si adatta alla particolare condizione.

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