I benefici della cannabis light: un lungo percorso di conferme

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Non esistono molti argomenti che suscitino reazioni così diverse come accade per la questione della cannabis. Un tema che coinvolge molte persone ed a vari livelli: medici, scienziati, ricercatori, politici e popolazione generale. Sono varie anche le fasce d’età.

Attualmente oltre al tema generico della cannabis è entrato in ballo anche quello della marijuana medica e sono molti i siti in rete che si occupano di fornire informazioni e cannabis light ai consumatori.

Per esempio, è possibile trovare un’ampia varietà di canapa light su Justbob ed altri shop online che garantiscono prodotti di qualità.

Le domande riguardo al tema, intanto, continuano e sono innumerevoli: quanto è sicura?  Bisognerebbe renderla legale? Perché criminalizzarla? L’efficacia a livello terapeutico è una certezza? In quali condizioni risulta utile?

Poi ancora: può creare dipendenza? Come rendere consapevoli gli adolescenti? Si può considerare come una droga leggera dalle incredibili qualità?

Ed infine: la marijuana medica è utilizzata come stratagemma allo scopo di legalizzare ogni genere di cannabis?

Queste, comunque, sono soltanto alcune delle domande inerenti all’argomento.

Domande che a volte è meglio evitare per potersi concentrare su temi più utili: perché i pazienti trovano utile la marijuana?

Cannabis light e CBD

Un argomento meno controverso è quello che riguarda la sostanza del CBD estratta dalla pianta di cannabis. CBD è l’acronimo di cannabidiolo.

Questo composto presente nella marijuana ha poche, se non nessuna, proprietà inebrianti.

In realtà, la marijuana di per sé contiene più di cento componenti attivi ed il THC (ovvero il tetraidrocannabinolo) è il composto chimico che riesce a provocare quello “sballo” che causa e sostiene il consumo di marijuana da parte di molti.

Per quanto riguarda i ceppi in cui domina il CBD, questi hanno lievi o nessun contenuto di THC, dunque i pazienti riferiscono di non ricevere quasi nessun tipo di alterazione della coscienza.

Al contrario, molti consumatori affermano di ricevere vari benefici dal consumo della marijuana light, grazie al suo contenuto di CBD.

Gli effetti positivi vanno dall’alleviare l’insonnia a ridurre l’ansia. Le opportunità benefiche sono molteplici e riguardano anche gli spasmi e i dolori in condizioni pericolose come l’epilessia.

Esiste una forma di epilessia infantile denominata sindrome di Dravet (quasi impossibile da controllare) che risponde in modo positivo ad un determinato ceppo di marijuana chiamato Charlotte’s Web.

L’uso della marijuana medica

La maniera più comune in cui viene utilizzata la marijuana medica (soprattutto negli Stati Uniti) è quella che riguarda il controllo del dolore.

Seppure sfruttare la marijuana non risulta totalmente efficace per quello che riguarda i dolori gravi (ad esempio nel caso di dolori post-chirurgici e ossa rotte), è possibile considerare la marijuana come sufficientemente adatta a lenire i dolori cronici che affliggono troppe persone.

Problema che affiora in particolar modo con l’avanzare dell’età.

Parte del fascino di questa pianta sta nel fatto che è evidentemente più sicura degli oppiacei, un dato da prendere in considerazione è quello per cui non è possibile andare in overdose.

La marijuana crea molta meno dipendenza anche dell’alcool e può prendere il posto di certi medicinali che le persone non hanno la possibilità di utilizzare a causa di allergie, problemi ai reni o ulcere.

Nello specifico, la cannabis sembra poter alleviare i dolori che riguardano i nervi e quindi quelli relativi alla sclerosi multipla.

Benefici della cannabis a livello medico

Poiché gli oppiacei risultano essere altamente sedativi, la marijuana potrebbe avere un ampio campo d’azione nel sostituire, dove possibile, certi farmaci che i pazienti non gradiscono per via di determinate conseguenze.

I consumatori di marijuana light sostengono che questa è un fantastico rilassante muscolare ma che permette allo stesso tempo di condurre le attività quotidiane senza sentire nessun tipo di sconvolgimento fisiologico.

Tra l’altro una delle incredibili qualità è quella di poter ridurre i tremori del morbo di Parkinson.

Si è anche sentito parlare del suo successo nell’utilizzo per i problemi della fibromialgia, l’endometriosi e la maggior parte di quelle condizioni in cui si tratta il dolore cronico.

Informarsi con il proprio medico

Succede spesso che le persone si sentano in imbarazzo a parlare con il medico di base della loro curiosità nei confronti della marijuana.

Vorrebbero saperne di più ma non chiedono. Questo fatto, in parte, è dovuto alla condizione per cui molti componenti della comunità medica si sono dimostrati scettici nei confronti delle possibilità terapeutiche della cannabis.

C’è stato un procedimento complesso anche in merito alla divulgazione nei confronti della situazione, in generale, e alcuni elementi della comunità scientifica si sono mostrati addirittura sprezzanti.

Comunque, adesso molti medici stanno cercando di recuperare terreno rispetto ai pregiudizi e tentano di anticipare le conoscenze e le richieste dei pazienti su questo argomento.

Alcune persone si informano e scelgono di utilizzare la marijuana medica, però non sanno come fare per dirlo ai medici di riferimento, per la paura di giudizi e critiche.

Un consiglio utile per le persone che prendono tali decisioni è di cercare di essere totalmente aperti e diretti con il medico, che dovrebbe essere una persona di fiducia!

Non bisogna mai sminuire la figura del proprio medico, perché svolge un ruolo molto importante… altrimenti sarebbe meglio cambiarlo.

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