Fotofobia: cause e sintomi

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Il termine fotofobia indica l’intolleranza o l‘ipersensibilità degli occhi alla luce, sia essa naturale che artificiale. Più la radiazione luminosa è forte e mira all’occhio, più intensi sono i sintomi. Nel senso classico e non medico questo termine viene utilizzato anche per coloro che hanno paura della luce. In realtà non ci si riferisce alla fotofobia come una vera patologia, in quanto mancano appunto le basi patologiche ed è più paragonabile a un sintomo, il quale può nascere da problemi ora patologici ora psicologici.

fotofobia

Chiunque può, anche solo una volta, soffrire di fronte all’esposizione della luce solare o artificiale. Ecco che la fotofobia non dipende sempre da un problema dell’organo visivo. E’ importante distinguere queste due diverse reazioni alla luce. Una sofferenza sporadica davanti alla luce può derivare ad esempio da un lungo periodo passato nell’oscurità e una successiva e repentina esposizione.

I sintomi della fotofobia

La fotofobia presenta pochi sintomi e strettamente collegati all’esposizione diretta e intensa alla luce, sia essa naturale che artificiale. Il primo sintomo è un forte fastidio, che può essere causato ad esempio anche da un’esposizione prolungata davanti al computer. Vi è poi il meccanismo istintivo di chiudere subito gli occhi, una sensazione di bruciore e la lacrimazione intensa.

Le principali fonti di fastidio

Non tutti i tipi di fotofobia sono uguali. Alcune sono più intensi di alti. Chi ha una forte intolleranza nei confronti della luce, può mal sopportare qualsiasi tipo di fonte luminosa. Altre persone invece possono provare fastidio solo davanti a fuochi, luce solare, luce fluorescente, luce artificiale etc.

Quando l’intolleranza diverta particolarmente insopportabile, ecco che la persona tende a chiudere gli occhi. Altrimenti con gli occhi aperti vi sarebbe un’intensa lacrimazione.

Cause della fotofobia

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Maggiormente colpite sono quelle persone che hanno gli occhi chiari. Questo perché vi è una pigmentazione inferiore, rendendo meno efficace il meccanismo di blocco verso le luci particolarmente forti.

E’ bene ricordare che la fotofobia non può rientrare nella categoria “patologie” perché essa è più un sintomo di altri problemi. Vediamo adesso quali sono le principali cause.

In prima fila troviamo l’emicrania e il blefarospasmo. Quest’ultimo, senza dubbio molto meno conosciuto, è un disturbo del movimento che porta alla comparsa di lampi di luce frequenti.

Tra le altre cause della fotofobia troviamo l’occhio secco, malattie neurologiche e l’infiammazione dell’iride. Quando l’occhio è particolarmente asciutto può portare ad ulteriori complicazioni della fotofobia, rendendo il problema “cronico”. Quando invece la causa è l’infiammazione, significa che l’iride ha i muscoli infiammati e per tanto non riesce più a regolare la quantità di luce che entra, restringendosi in maniera moldo dolorosa ogni volta che viene esposto alla luce.

Le persone più predisposte alla fotofobia come abbiamo visto sono quelle con gli occhi molto chiari. Tuttavia, una predisposizione quasi naturale l’hanno specialmente le persone che soffrono di albibismo o di un disturbo come la meningite. Lo stesso vale anche per le persone con botulismo.

Altre cause della fotosensibilità solo l’uveite e altre malattie retiniche come il distacco della retina e la cataratta. Quest’ultimo disturbo, piuttosto frequente soprattutto tra le persone di una certa età, può essere facilmente eliminato grazie all’intervento chirurgico.

La fotofobia può essere causata anche dall’abuso di droghe o farmaci, i quali per un periodo di tempo più o meno lungo portano a un dilatamento della pupilla.

Tra le altre cause della fotofobia troviamo le ustioni dell’occhio, la congiuntivite allergica, la sinusite, l’ulcera corneale, una carenza di vitamina B2, lenti a contatto non adatte, glaucoma, calazio etc.

Sono molte comunque le ricerche relative alle vere cause della fotofobia. In linea generale possiamo dire che i pareri degli esperti si dividono in due gruppi. Da una parte c’è chi ritiene che la fotofobia sia principalmente un disturbo psicologico, e chi invece pensa che sia un disturbo chiaramente neurologico.

La tesi di chi pensa che si tratti di un disturbo psicologico viene sostenuta dal fatto che, a soffrire di fotofobia, sono principalmente quelle persone che soffrono di agorafobia, emicrania, depressione, disturbo pipolare etc.

Come si cura la fotofobia

Chiaramente essendo la fotofobia un sintomo, deve essere trattata la malattia che l’ha scaturita. Impossibile quindi parlare in questa sede quali sono le cure. Tuttavia l’oculista, nel momento in cui diagnostica il problema, può dare alcuni consigli.

La prima cosa che il medico dirà alla persona che soffre di fotofobia è di non utilizzare gli occhiali scuri anche in casa. Questo perché, abituandosi ulteriormente, la fotosensibilità aumenta.

Secondo alcune ricerche effettuate all’Università dello Utah, le persone che soffrono di fotofobia devono utilizzare lenti colorate apposite. Moltissime persone che soffrono di questo disturbo preferiscono utilizzare occhiali da soli con tinta FL-41, vale a dire un filtro rosa che blocca le onde blu-verde.

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