Dolore cronico: Terapie alternative per la cura

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Il dolore non soltanto causa malessere fisico ma influisce anche negativamente sul contesto familiare e sociale. Se viene poi percepito di continuo, cioè diventa cronico, può anche accelerare il processo di invecchiamento. Ecco le ultime novità per combatterlo.

terapie contro il dolore cronico

Quando si è afflitti da un dolore che non trova soluzione con l’assunzione di antinfiammatori o oppiacei minori, vengono somministrati oppiacei più forti. Gli oppiacei bloccano le proteine che sono responsabili di trasmettere i messaggi del dolore al cervello.

Gli oppiacei

Gli oppiacei vengono utilizzati in campo medico da oltre 2000 anni ma solo nel XIX secolo un chimico tedesco è riuscito ad isolare dall’oppio la morfina. Ancora oggi gli oppiacei vengono utilizzati per trattare il dolore. Gli effetti collaterali più comuni sono la nausea, il vomito, la sonnolenza e la stitichezza. Il loro uso va sempre controllato da un medico.

Dipendenza

Una delle conseguenze più dannose per l’organismo è che si crea una dipendenza fisica dall’oppioide. Il fisico si abitua all’assunzione del farmaco e gli effetti collaterali diminuiscono ma c’è il rischio che per avere lo stesso beneficio sia necessario assumere una dose via via maggiore. L’eroina, l’oppioide più forte, non viene più utilizzata perché il paziente finiva spesso per l’abusarne.

Terapie alternative

Non esiste un trattamento che possa eliminare del tutto un dolore cronico ma negli ultimi anni si è dimostrato che è possibile ottenere ottimi risultati nella gestione del dolore se si interviene su più fronti, curando gli aspetti medico-fisici e psicologici. Nei Reparti di terapia del dolore lavorano medici di varie specialità che hanno un solo obiettivo: offrire alle persone bisognose il massimo conforto. In questi centri vengono quindi utilizzati metodi alternativi che integrano il trattamento farmacologico.

La stimolazione midollare

Consiste nel porre vicino al midollo spinale un filo (elettrocatetere) che, collegato ad una batteria, invia piccole scariche al midollo. La percezione del dolore viene sostituita da un leggero formicolio o massaggio. Nell’80% dei casi di dolore di origine neuropatica questo trattamento, eseguito in anestesia locale, risulta efficace. Si può anche impiantare un elettrostimolatore in modo permanente all’interno dell’organismo.

L’epiduroscopia

Questo tipo di trattamento è utile per chi soffre in maniera cronica di mal di schiena. Si interviene, infatti, direttamente sulla colonna vertebrale con l’inserimento di un catetere. In questo modo si possono osservare le lesioni e applicare un trattamento farmacologico direttamente sul punto interessato dal dolore.

Scariche elettriche a fini terapeutici

La radiofrequenza viene utilizzata fin dagli anni Cinquanta ma solo ultimamente, con i progressi tecnologici, il suo utilizzo è stato perfezionato e incrementato. Con degli elettrodi, inseriti tramite aghi in anestesia locale, viene data una scarica a bassa energia ad un nervo. Questa scarica ad alta frequenza provoca calore. L’intervento che dura pochi minuti non è risolutivo ma dà sollievo al paziente per più di tre mesi.

Altre metodologie usate nella cura del dolore cronico possono essere:

  1. L’agopuntura: durante la seduta vengono applicati degli aghi in diversi punti del corpo. In questo modo il corpo rilascia endorfine, cioè gli ormoni che inibiscono in modo naturale il dolore.
  2. L’omeopatia: i rimedi omeopatici e quelli legati alla medicina naturale si sono dimostrati validi per il trattamento delle emicranie ma anche di patologie più complesse come l’artitre reumatoide.
  3. Tecniche di rilassamento: negli ultimi anni lo yoga viene praticato sempre di più dalle popolazioni occidentali perché, attraverso il rilassamento muscolare, si è visto che il dolore diminuisce e alcuni pazienti affetti da dolori cronici ne traggono beneficio.

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