Dieta alcalina: i benefici

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Sentiamo sempre più parlare di dieta alcalina e dei benefici che può apportare alla salute. Si tratta di una dieta che privilegia l’assunzione di alimenti che vengono definiti alcalini, ovvero i vegetali, la frutta. I legumi, i tuberi e la frutta secca e che chiede di limitare l’introduzione di alimenti acidi, che sono principalmente i cereali, le carni e i formaggi. La dieta alcalina chiede inoltre di evitare le bevande alcoliche e le bibite zuccherine e gassate, nonché i cibi che hanno un elevato contenuto di sale.

I vantaggi della dieta alcalina vanno ricercati in un concetto base, ovvero che i cibi acidi possono disturbare il bilancio acido-basico dell’organismo e promuove la perdita dei sali minerali che vengono considerati essenziali per la salute e il benessere dell’organismo. In particolare si tratta del magnesio e del potassio, indispensabili per la salute del sistema nervoso e articolare. Una dieta acida è inoltre disturbante per l’apparato digestivo, affatica gli organi vitali come il fegato e i reni, che sono costantemente sovraffaticati da un lavoro di filtraggio troppo massivo. La dieta acida non aiuta anche dal punto di vista della perdita di peso, perché crea un microbioma sfavorevole, non permette ai liquidi di drenare con regolarità e di conseguenza dà origine all’accumulo di adipe e anche a problemi di cellulite e di pelle a buccia di arancia.

Alcalinizzando la dieta si evita quindi che gli organi interni vengano sovraccaricati, si migliora il microbioma, ovvero i microbi ‘buoni’ che vivono nell’intestino e si può attuare una perdita di peso sana e controllata. Questi sono i maggiori effetti della dieta alcalina, i quali si legano alla ricerca di risultati visibili in termini di bellezza, ovvero migliorie notevoli nella pelle e nei capelli, un umore più sereno e una maggiore capacità di resa sportiva, di concentrazione e di attivismo.

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Come si stabilisce se un alimento è acido o alcalino?

L’acidità di un cibo e di un alimento si calcola in base alle ceneri minerali che rimangono dopo la combustione, non sul fresco. Si tratta di sostanze inorganiche e la dieta alcalina consiglia di consumare quotidianamente il 70%- 80% di cibi basici, quindi alcalini, e il 20-30% di cibi acidi. Secondo i fautori di questa alimentazione, si tratta di un piano alimentare molto vicino al tempo in cui l’uomo scoprì l’agricoltura, quindi adatto a soddisfare la naturalità dell’organismo umano.

Alcuni cibi si comportano in modo speciale e l’esempio più interessante è il limone. Questo agrume ha un Ph molto basso che è dovuto alla abbondante presenza di acido citrico. Il limone viene però considerato alcalino, perché le sue parti acide sono semplici da metabolizzare da parte dell’organismo e quelle basiche rimangono più a lungo all’interno del corpo. Con il respiro, la parte acida del limone viene immediatamente espulsa e il risultato è un alimento che svolge una funzione basica quando viene assunto.

Ciò che determina l’acidità o l’alcalinità di un alimento è il contenuto di sali minerali. Nel dettaglio, i cibi che contengono molto zolfo, fosforo, cloro sono acidi, mentre i cibi che contengono magnesio, potassio e calcio sono considerati alimenti alcalini. Per decifrare se un cibo è acido o alcalino viene impiegato un indice che si chiama Pral, acronimo di Potential Renal Acid Load. In rete e nei manuali è disponibile il Pral di ogni alimento, quindi chi desidera conoscere se un cibo è acido o basico deve controllare il corrispondente valore numerico. Se il Pral è negativo significa che i cibi sono potenzialmente alcalinizzanti e si tratta per lo più di ortaggi, legumi e frutta. I cibi che hanno un Pral positivo sono considerati acidi e sono la carne, il pesce, il latte e i latticini e il tuorlo d’uovo.

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L’acidità o l’alcalinità di un cibo vanno sempre considerati in base all’acidità dell’organismo. Il sangue umano è leggermente alcalino e il suo ph varia in condizioni normali da 7,35 a 7,45. Mantenere questa forbice è importante, e l’equilibrio è dovuto dalla produzione e dallo smaltimento delle sostanze acide e alcaline da parte dell’organismo. In altri termini, il corpo assume le sostanze e lavora per espellerle attraverso i reni e i polmoni. Normalmente il metabolismo genera acidi volanti che vengono eliminati con il respiro e acidi fissi che vengono eliminati dai reni. Se gli acidi non vengono ben eliminati, può insorgere uno stato che si chiama acidosi metabolica.

Essa può accadere in condizioni gravissime come i collassi cardiocircolatori, ma anche in fase di chetosi. La chetosi può comparire se la dieta non annovera abbastanza carboidrati e anche in condizione di digiuno prolungato e si tratta di una condizione problematica, purtroppo volutamente indotta da tante diete proteiche che promettono di far perdere peso in poco tempo, abbandonando completamente i carboidrati. L’acidosi si manifesta con palpitazioni, nausea e letargia e solitamente si accompagna a debolezza ossea intensa.

Dieta alcalina: benefici sulla prevenzione

La dieta alcalina viene considerata benefica sia per i minerali alcalinizzanti che essa introduce nell’organismo, ma anche perché introduce nel corpo ampie quantità di vitamine, fibre e sostanze antiossidanti. Una dieta così composta viene considerata come un’ottima arma per prevenire l’insorgenza di malattie pericolose come il diabete, il cancro e i problemi legati al sistema cardiocircolatorio.

La dieta alcalina viene inoltre consigliata a chi soffre di debolezza ossea, è utile per combattere l’invecchiamento. Non a caso la dieta alcalina viene consigliata alle donne che stanno entrando nel delicato periodo della menopausa, perché hanno bisogno di mineralizzare l’organismo e di alleggerire il lavoro degli organi interni.

La dieta alcalina viene consigliata anche alle persone che soffrono di calcoli renali, ma è importante considerare che esistono dei calcoli creati da sostanze acidi e altri creati da sostanze alcaline. Ogni caso deve quindi essere analizzato scrupolosamente per non peggiorare la situazione, ma migliorarla attraverso l’introduzione dei giusti cibi nel piano alimentare.

Dieta alcalina: controindicazioni ed effetti collaterali

La dieta alcalina è caratterizzata da un elevato apporto di potassio e questa caratteristica la rende poco adatta a chi soffre di problematiche renali e a chi assume particolari medicinali. È quindi importante consultare il medico di base se si stanno assumendo farmaci di qualsiasi tipo e informarlo delle intenzioni di iniziare una dieta di questo tipo, perché potrebbe interferire con le funzioni farmacologiche, potenziandone o diminuendone l’efficacia.

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