Che cos’è lo Woga? È arrivato lo yoga in acqua

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La millenaria disciplina dello yoga si trasferisce in acqua. Nasce così lo Woga, una nuova tendenza targata USA che ha preso piede anche nel bel Paese. L’acquisizione di consapevolezza dell’io e del corpo propria della disciplina olistica si unisce ai benefici dell’esercizio in acqua per creare una condizione di dolcezza e leggerezza totalizzante.

Yoga in acqua- foto spaziodonna.com

La nuova disciplina nata intorno agli anni ’80 in California accompagna delicatamente i movimenti e le classiche posizioni dello yoga per realizzare una ‘bolla’ in cui meditare e ritrovare se stessi, senza per questo rinunciare alla cura del corpo.

Lo yoga combina le diverse attività del corpo e le tecniche di respirazione per ricongiungere la mente al corpo. Il processo di  rilassamento e meditazione in acqua realizza un’evoluzione della consapevolezza spirituale mediante una combinazione di posizioni fisiche e varianti di respirazione.

La tecnica Woga punta sulla percezione di assenza di gravità, una condizione molto simile ai mesi trascorsi nell’utero materno. Nella ‘bolla’ acquatica, le posizioni dello yoga trovano la loro vera essenza spirituale, diventando movimenti naturali e in simbiosi con l’acqua. Nello Woga posizione, movimenti e respirazione olistici si adeguano alla presenza dell’acqua.

Quali sono i benefici dello Woga?

Lo Woga offre una vasta gamma di effetti benefici e vantaggi. L’unione della disciplina millenaria e degli effetti benefici dell’acqua comporta:

  • nessun sovraccarico alla articolazioni;
  • assenza di tensione;
  • migliore capacità di rilassamento;
  • maggiore concentrazione sulla respirazione;
  • ottima estensione del movimento;
  • benefici sul corpo (circolazione sanguigna, ossigenazione, muscoli, eccetera);
  • mantenimento delle posizioni asana.

L’acqua conferisce una diversa sensibilità al corpo, un rilassamento muscolare e una perfetta coordinazione motoria. Un esempio? Si può fruttare il potenziale del movimento in acqua. È risaputo che quando si galleggia, lo spostamento di un occhio da una parte all’altra permette di muovere automaticamente in quella direzione tutto il corpo.

Lo yoga in acqua sfrutta il potere simbolico del liquido: nove mesi di immersione nel liquido amniotico e composizione corporea fino al 75% d’acqua. Il ricordo del grembo materno e l’elemento fondamentale della vita rimandano a un immediato senso di benessere. La piscina o la vasca termale diventa una sorta di culla prenatale che fa emergere ricordi lontani, delle reminiscenze fondamentali per il processo di auto-guarigione e consapevolezza di sé.

Chi può praticare lo Woga?

Lo Woga può essere praticato da chiunque, anche se chi pratica abitualmente lo yoga può esserne maggiormente facilitato. La maggiore densità dell’acqua permette il passaggio fluido e controllato da un gesto all’altro, realizzando un fruscio dolce e calmante che aiuta a rilassarsi.

Le posizioni della disciplina olistica si eseguono quasi sempre con i piedi in appoggio sul fondo della vasca, anche se possono essere realizzare anche in galleggiamento o immersione.

Lo Woga è particolarmente indicato per le persone anziane, i soggetti che hanno subito traumi o interventi chirurgici e gli individui in sovrappeso. La mancanza di carico articolare e la facile esecuzione delle posizioni consentono di compiere degli esercizi difficoltosi o impraticabili sulla terra ferma per via di fastidi articolari, lunghi periodi di inattività fisica, eccessivo peso corporeo e altro.

Le donne in dolce attesa percepiscono un senso di leggerezza grazie al movimento dell’acqua, riescono a rilassarsi facilmente e favoriscono la circolazione sanguigna e l’ossigenazione per il nascituro.

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