Allontanare il colloquio interiore distruttivo

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colloquio interioreQuando ti scontrate con qualcuno verbalmente, non riesci una volta terminata la discussione, ad accantonarla e pensare ad altro. Non sei l’unico. Hai la masochista tendenza di ripensare mille volte alla discussione, creando una sorta di colloquio interiore per snocciolare e pesare ogni parola che ti ha offeso. Vivi nell’illusione inconscia che tutto questo possa in qualche modo aiutarti.

Ogni volta che ci pensi, almeno 100 volte in un giorno, dai sempre un significato nuovo a tutte le parole. Sai che tutto questo è inutile? Certo, ma non ti riesce di farne a meno. 

Colloquio interiore distruttivo: non è il modo di trovar la soluzione!

  • Quando ripensi alle discussioni nel 99% dei casi affronti un colloquio interiore, volgarmente definita l’arte di domandare e darsi risposte da soli, probabilmente completamente differenti dalla realtà nuda e cruda. In questo modo non fai altro che alimentare la rabbia che provi su basi infondate, ma ci pensi talmente tanto che ormai credi corrispondano alla realtà.L’alimenti a tal punto che anche le situazioni più banali e transitorie diventano gigantesche ai tuoi occhi. Ti porti per giorni e giorni un senso di rabbia repressa. Per un motivo che tra un mese non avrà più la minima importanza per te!  Vorresti tornare indietro nel tempo e dire a quella persona qualcosa di differente, perché adesso credi che la gestiresti meglio. è la rabbia a farti pensare così. Perché saresti capace di peggiorare solo le cose. Ma parliamoci chiaro. Tutto questo a cosa ti serve? Almeno che tu non goda a tal punto a crogiolarti nella sofferenza da voler trovare anche i presti più stupidi, teoricamente non serve assolutamente a niente.

 

  • Deviamo la realtà. La rabbia ti porta ad enfatizzare determinate parole, le modifichi, ci aggiungi un pizzico di sale, di pepe e di rosmarino. Dopo pensi che siano state realmente pronunciate. La cosa ovviamente, non giocherà a favore tuo, il piatto è saporito ora e ti stuzzica di più, ma non è quello che ti hanno portato. Allora vorrai parlarne di nuovo con il diretto interessato e ci penserai a quel momento, fino a quando non arriverà. è arrivato ok. La situazione ora è peggio di prima perché sei partito in quarta. Le situazioni vanno affrontate, ma non con la mente appannata da rabbia e stupide teorie campate su supposizioni.

 

  • Parlare da soli, inteso sempre come colloquio interiore, può essere costruttivo e distruttivo. è costruttivo quando ti ascolti per conoscerti meglio. è distruttivo quando lo utilizzi per aumentare la rabbia, la frustrazione e il disappunto verso le altre persone. Il colloquio interiore distruttivo ti impedisce di guardare in faccia la realtà. Vedilo come un muro, che ti fa credere di poter giudicare, quando in realtà non hai il diritto di farlo perché non sai cos’aveva in testa l’altro. Lo giudichi per come lo vedi, non per come è realmente.

Se alcuni comportamenti ci sembrano assurdi è perché non ne conosciamo le vere motivazioni.
Vannuccio Barbaro, Scartafacci, 2012 (postumo)

Colloquio interiore distruttivo: 3 consigli (ma non soluzioni) per eliminarlo

1.  Medita. Per me la meditazione è importantissima. Riesce a calmare quel chiacchiericcio continuo dentro la testa. All’inizio è duro da cacciare ma poi, finalmente, va via. Potresti pensare che è un modo come un altro per  risolve il problema momentaneamente. Però… non ti consiglio di meditare per non sentire la vocina, ma per prendere consapevolezza dell’attimo presente. Tutte le stupide discussioni, che alimentano il tuo colloquio interiore, sono cose passeggere e nel 99% dei casi, prive di reale importanza.

Come la pioggia penetra in una casa mal coperta, così pure la passione penetra in una mente non usa alla meditazione.
Siddhārtha

2. Non cercare di analizzare i colloqui interiori. Non tentare di trovare una spiegazione al “fenomeno”. Perché non solo non riuscirai a trovarla, ma continuerai semplicemente a pensarci. Il classico cane che si morde la coda.

3. Evita di prendere la discussione in modo personale. Ti hanno attaccato ingiustamente? Hanno avuto una reazione esagerata davanti a una tua educata richiesta o spiegazione? Sei stato offeso senza motivo? Capita a tutti. E la maggior parte delle volte, capita solo perché la persona che oggi ti fa ribollire il sangue nelle vene era in collera con se stessa, non sapeva come levare le gambe da una situazione, oppure hai semplicemente toccato il tasto dolente capace di far saltare la molla. Non centri assolutamente niente, ma è toccato a te. C’è ancora da rifletterci sopra? Di ingiustizie, accuse o discussioni la vita è piena. Passa oltre.

Ingiustizia. Un peso che, fra tutti quelli che addossiamo agli altri, o portiamo noi stessi, risulta leggerissimo quando viene dalle nostre mani, e pesantissimo quando ci grava sulle spalle.
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911

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