Cardiopatia ischemica: cause, sintomi e trattamenti

0

La cardiopatia ischemica deriva dall’insufficiente apporto di sangue e ossigeno al muscolo cardiaco. Il cuore necessita di costanti dosi di ossigeno e nutrienti che sopraggiungono attraverso una fitta rete di vasi e arterie del sistema coronarico. Il sangue arterioso, tramite le arterie, irrora i tessuti e li ossigena mentre le vene trasportano il sangue refluo dal cuore verso l’atrio destro, per poi passare al ventricolo destro e ai polmoni per essere purificato.

Cardiopatia ischemica- foto fisioterapiarubiera.com

Che cos’è la cardiopatia ischemica?

La definizione di cardiopatia ischemica o ischemia miocardica determina l’alterazione dell’equilibrio tra il fabbisogno di ossigeno del muscolo cardiaco e il flusso di sangue. In questi casi, si sviluppa una riduzione acuta o cronica, permanente o transitoria, di questo apporto di ossigeno e nutrienti che può provocare gravi danni.

Come arriva il fabbisogno al cuore? Il muscolo cardiaco è interessato da due sistemi di vasi sanguigni che prendono origine dalla radice dell’aorta, tramite due grossi vasi arteriosi, e si dividono in più ramificazioni sempre più piccole che prendono parte dei due sistemi: il sistema coronarico sinistro che rifornisce di sangue la parte sinistra del cuore e il sistema coronarico destro che rifornisce di sangue la parte destra del cuore. L’ostruzione delle coronarie inceppa il sistema e può generare un infarto miocardico e un elevato rischio di arresto circolatorio.

Cause della cardiopatia ischemica

Le cause della cardiopatia ischemica fanno riferimento ai fenomeni di ostruzione o irrigidimento delle arterie coronariche. Tra le cause più frequenti si possono evidenziare:

  • Arteriosclerosi – La malattia che stimola la formazione di placche a contenuto lipidico o fibroso a livello delle pareti dei vasi sanguigni che riducono il lume o si evolvono verso l’ulcerazione e la formazione di un trombo sovrastante il punto di occlusione.
  • Spasmi coronarici – La condizione porta alla contrazione improvvisa e temporanea dei muscoli della parete dell’arteria, provocando la riduzione o l’ostruzione del flusso di sangue.
Cause cardiopatia ischemica- foto forumsalute.it

Chiaramente esistono delle condizioni cliniche che predispongono lo sviluppo della causa più frequente della cardiopatia ischemica ovvero l’arteriosclerosi e favoriscono lo stress ossidativo responsabile della lesione endoteliale:

  • Ipercolesterolemia o aumento dei livelli di colesterolo nel sangue
  • Ipertensione arteriosa o “pressione alta” (cardiopatia ischemica ipertensiva)
  • Diabete
  • Stress
  • Vita sedentaria
  • Obesità
  • Fumo
  • Predisposizione genetica

Sintomi cardiopatia ischemica

Sintomi cardiopatia ischemica- foto inran.it

La cardiopatia ischemica cronica si manifesta con sintomi precisi che presentano elementi comuni nelle differenti forme di presentazione, angina e infarto:

  • dolore toracico o angina pectoris (pressione e dolore al petto che si irradia a collo e mascella)
  • sudorazione
  • mancanza di respiro
  • svenimento
  • nausea e vomito

Questo corredo di sintomi della cardiopatia ischemica possono essere scatenati anche da esercizio fisico, una forte emozione o un eccesso di collera. Il tutto però si risolve con l’interruzione dell’attività e dura meno di 20 minuti. Va da se che le conseguenze dell’ischemia cardiaca cronica dipendono da diversi fattori:

  1. durata dell’occlusione
  2. area di tessuto cardiaco interessato dal deficit di irrorazione
  3. presenza di un “circolo collaterale” in grado di garantire il fabbisogno al muscolo cardiaco

Tanto più si prolunga la mancanza di ossigenazione del tessuto cardiaco tanto più estesi saranno i danni provocati: ischemia transitoria e reversibile (angina), morte tissutale (infarto miocardio acuto) e simili.

Prevenire la cardiopatia ischemica

Salvo una condizione di predisposizione genetica, la cardiopatia ischemica cronica può essere evitata con la prevenzione. In sostanza bisognerebbe eliminare tutti i fattori predisponenti della condizione e votarsi a uno stile di vita più sano: evitare il fumo, seguire una dieta ricca di frutta e verdura e povera di grassi, limitare le fonti di stress e costruire una routine fisica aerobica.

Diagnosi

Il più delle volte il corredo di sintomi della cardiopatia ischemica cronica viene per definizione sottovalutato. Ma se lo stato fisico e il senso di fatica non svaniscono dopo una ventina di minuti o addirittura peggiorano è chiaro che si tratta è necessario rivolgersi a un Centro di emergenza cardiologica.

Test per cardiopatia ischemica- foto ospedaleniguarda.it

Quando si tratta dei tipici sintomi anginosi è comunque necessario far riferimento al cardiologo, lo specialista preposto alla diagnosi di ischemia cardiaca. Il processo diagnostico di questa condizione sfrutta diversi esami strumentali quali:

  • Elettrocardiogramma (ECG), la registrazione elettrica del cuore che permette di evidenziare le eventuali anomalie dovute all’ischemia miocardica
  • Test da sforzo, l’esame che registra l’attività del cuore durante uno sforzo fisico (camminata tapis roulant o pedalata su cyclette)
  • Scintigrafia miocardica, la metodica realizzata con il radiotracciante in condizioni di riposo e all’apice dello sforzo fisico che interpreta al meglio la registrazione sotto sforzo
  • Ecocardiogramma, il test che sfrutta l’immagine delle strutture del cuore e del funzionamento delle parti mobili per individuare, tramite ultrasuoni riflessi, lo stato di salute del muscolo cardiaco
  • Cronografia o angiografia coronarica, l’esame che visualizza le coronariche tramite iniezione di mezzo di contrasto radiopaco al loro interno
  • TAC cuore o tomografia computerizzata, l’esame diagnostico per immagini che determina la presenza di calcificazioni di placche aterosclerotiche nei vari coronarici
  • Risonanza Magnetica Nucleare, il test per visualizzare la struttura del cuore e dei vasi sanguigni attraverso la registrazione di un segnale emesso dalle cellule sottoposte a un campo magnetico

Trattamenti

Cure cardiopatia ischemica- foto donnamoderna.com

La terapia mira a ripristinare il flusso diretto al cuore, un obiettivo che può essere raggiunto tramite un trattamento farmacologico o un intervento di rivascolarizzazione coronarica.

L’assunzione dei farmaci deve avvenire sotto la prescrizione del cardiologo e la collaborazione del medico curante. La terapia farmacologica per i casi di ischemia miocardica transitoria viene strutturata in base al profilo del paziente e il quadro clinico, ma può comprendere:

  • Nitrati o nitroglicerina (per favorire la vasodilatazione delle coronarie)
  • Aspirina (la sua azione antiaggregante previene la formazione di trombi)
  • Beta-bloccanti (per ridurre il lavoro del cuore e il suo fabbisogno di ossigeno)
  • Statine (per limitare la produzione e l’accumulo del colesterolo sulle pareti delle arterie)
  • Calcio-antagonisti (per agire come vasodilatatori a livello delle coronarie)

Nei casi in cui la cardiopatia ischemica si presenta acuta  e con sintomi decisamente più gravi è necessario agire con una soluzione interventistica, che include diverse opzioni:

  • Angioplastica coronarica percutanea (inserimento nel lume della coronaria di un piccolo pallone con una struttura metallica a maglie chiamato stent che viene gonfiato ed espanso in corrispondenza del restringimento dell’arteria)
  • Bypass coronarico (confezionamento di condotti vascolari capaci di “bypassare” il punto di restringimento delle coronarie e garantire una comunicazione diretta tra le varie porzioni)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *