Amamelide: proprietà, usi e controindicazioni

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L’ amamelide o Hamamelis virginiana è una pianta spontanea molto conosciuta in Europa e Nord America per le sue incredibili proprietà vasocostrittrici e astringenti. Non resta che scoprire gli effetti positivi di questa pianta appartenente alla famiglia delle Hamamelidaceae nota con il nome di witch-hazel!

Hamamelis virginiana- foto lerboristeria.com

La pianta “strega-nocciolo” deve il suo nome strano all’aspetto a portamento arbustivo (foglie caduche di colore verde brunastro e giallo ocra, fiori gialli con quattro sepali e quattro petali e frutti a forma di capsule legnose a due logge) e ai benefici che la rendevano magica agli occhi degli sciamani per le loro pratiche rituali e propiziatorie.

In ambito scientifico, la Hamamelis virginiana fu scoperta solo nel 1731 a opera di Mark Caterby che la introdusse come pianta ornamentale e solo successivamente venne trattata come rimedio terapeutico con proprietà astringenti ed emostatiche.

Composizione chimica

La pianta amamelide deve le sue proprietà benefiche al ricco fitocomplesso e alla composizione chimica diversificata:

  • Tannini (amamelitannino)
  • Catechine
  • Procianidine
  • Flavonoidi (querticina, mircetina, astragalina e kaempferolo)
  • Olio essenziale (esanale, safrolo, acetaldeide, alcoli e fenoli)

Amamelide: Proprietà

Amamelide: proprietà benefiche contro le vene varicose- foto myspecialdrug.com

Le proprietà della pianta amamelide sono attribuibili alla ricca concentrazione di principi attivi che sviluppa un’azione decongestionante, antiemorragica e antinfiammatoria.

Più in particolare, il rimedio naturale a base di amamelide tratta emorroidi e vene varicose, stati diarroici, infiammazioni orali, gengivite, eccessiva secrezione sebacea, ragadi, flebiti, ulcere venose degli arti inferiori e molto altro.

I principi attivi vengono sfruttati per preparare formulazioni cosmetiche emollienti (amamelide crema), preparati a base di foglie della pianta essiccata o corteccia tritata, olio di amamelide oppure tintura madre e operare a livello specifico:

  • Insufficienza venosa ed emorroidi – L’estratto della pianta ricco di tannini sviluppa un’attività flebotomica, vasocostrittrice, astringente ed emostatica utile in caso di insufficienza venosa ed emorroidi.
  • Infiammazioni di cute e cavo orofaringeo – L’azione antiflogistica della pianta viene sfruttata per dar vita a una vasta gamma di pomate, gel, unguenti e soluzioni da applicare direttamente sulla zona o utilizzare per effettuare sciacqui in caso di infiammazioni della cute o della mucosa orofaringea.
  • Diarrea, emottisi, ematemesi e disturbi mestruali – Il rimedio naturale può agire internamente per gestire i casi di diarrea aspecifica, emottisi, ematemesi e disturbi mestruali con flusso ematico anomalo.

Uso dell’ amamelide

Acqua di amamelide, le proprietà della pianta witch-hazel- foto riza.it

Esistono diverse soluzioni per riuscire a sfruttare le proprietà dell’ amamelide e gestire i suddetti disturbi in modo naturale: uso interno (infusi, tintura madre, fluidi molli o secchi) e uso interno (acque di amamelide distillate, colliri, dopobarba lenitivi, tonici decongestionanti).

Ogni soluzione riserva usi e posologie differenti per riuscire a trattare il problema specifico al meglio e restituire i risultati sperati:

  • Infuso – Basta versare un cucchiaio di foglie di amamelide in una tazza di acqua bollente, spegnere il fuoco, lasciare in infusione per circa 10 minuti, filtrare il liquido e bere due tazze lontano dai pasti.
  • Tintura madre – Il trattamento a base di tintura madre di amamelide richiede 40 gocce diluite in mezzo bicchiere d’acqua da bere due volte al giorno, lontano dai pasti principali.
  • Capsule – Le indicazioni delle preparazioni sotto forma di capsule prevedono da 1 a 3 pillole una volta al giorno all’ora del pasto.

Effetti collaterali e controindicazioni

Stipsi- foto purelyb.com

L’uso dei preparati a base di amamelide non conservano particolari effetti collaterali o controindicazioni, fatta eccezione per i casi di stipsi, alti dosaggi e sensibilità a uno o più componenti.

In particolare, mentre la stitichezza e gli alti dosaggi potrebbero provocare danni alla mucosa gastrica, l’ipersensibilità a uno o più componenti potrebbe determinare reazioni allergiche.

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