Alcalosi respiratoria: cause, sintomi e terapia

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L’alcalosi respiratoria è una condizione caratterizzata da un’alterazione dell’equilibrio acido-base del sangue. Scopriamo di cosa si tratta.

Il PH dell’organismo specifica l’acidità o la basicità dei liquidi nell’organismo, laddove le soluzioni acide presentano un PH più basso e le soluzioni basiche mantengono un PH più alto.

È proprio il PH dei liquidi biologici a determinare alcune delle attività fondamentali per il corpo, dalla respirazione alla funzione renale fino alla funzionalità del sangue.

L’acidità e l’alcalinità vengono espresse attraverso una scalda che va da 0 (estremamente acido) a 14 (estremamente basico).

In particolare se il range normale compreso tra 7,35 e 7,45 del sangue arterioso viene modificato in qualche maniera allora l’organismo inizia a subire gravi ripercussioni.

Tra le diverse alterazioni che possono provocare lo squilibrio acido-base nell’organismo  c’è per l’appunto l’alcalosi respiratoria, una condizione che può rivelarsi acuta (sintomi precisi) o cronica (asintomatica).

Alcalosi respiratoria: Cause

L’alcalosi respiratoria è caratterizzata da un innalzamento dei valori normali del PH del sangue a seguito di un aumento di volume e frequenza dell’atto respiratorio.

Molto spesso un momento ansioso e una respirazione veloce e profonda genera un iperventilazione, vale a dire un cambiamento del ricambio di aria negli alveoli con conseguente espulsione dell’anidride carbonica e una riduzione della concentrazione di idrogeno.

Per completezza, però, possiamo dire che all’alcalosi respiratoria si contrappone l’acidosi respiratoria, vale a dire un aumento di anidride carbonica e una riduzione del PH del sangue.

Possiamo dire che alcalosi respiratoria e metabolica sono due condizioni differenti: la seconda, infatti, si manifesta in seguito alla perdita di liquidi acidi o al mantenimento di troppi liquidi basici.

Per quanto riguarda le cause, l’alcalosi respiratoria si presenta a seguito ad ansia e attacchi di panico, avvelenamento da salicilato, ventilazione meccanica impropria e attacco di cuore.

Tra le cause dell’alcalosi respiratoria ricordiamo anche l’embolia polmonare, la febbre  e l’ipossia (es. alcalosi respiratoria per l’alta quota).

Alcalosi da mascherina

L’emergenza sanitaria ha acceso i riflettori sulla correlazione alcalosi respiratoria e COVID-19 in quanto la protezione passa dall’uso di mascherine.

L’argomento “alcalosi respiratoria e mascherine” è un tema caldo che, però, ha creato una confusione tale da mettere in dubbio l’uso del dispositivo di protezione.

In realtà le mascherine vanno indossate nei luoghi chiusi e gremiti e negli spazi aperti frequentati da molte persone, ma è meglio evitarle in caso di sport.

Il problema nasce in caso di attività fisica all’aperto come la corsa, la passeggiata a passo sostenuto o il giro in bici. Queste attività condividono la richiesta maggiore di ossigeno maggiore.

Chi pratica sport con la mascherina, però, finisce per respirare grandi quantità di anidride carbonica, rischiando così di incappare nell’alcalosi respiratoria.

Alcalosi respiratoria: Sintomi

La riduzione della quota di anidride carbonica e l’aumento del livello fisiologico del PH del sangue comporta una serie di sintomi. Cosa si sente in caso di alcalosi respiratoria? Quali conseguenze aspettarsi?

Un livello normale del PH sviluppa una funzione vasodilatatrice sul circolo encefalico mentre al contrario una riduzione di anidride carbonica restringe i vasi e causa problemi a livello neurologico.

Tra i sintomi che accompagnano l’alcalosi respiratoria spiccano nausea, vertigini, stati confusionali, formicolio alle braccia, intorpidimento degli arti, bocca secca e nei casi più gravi coma.

Purtroppo a un abbassamento dei livelli di anidride carbonica corrisponde un legame più solido tra calcio e proteine del sangue, causa di problemi muscolari e disturbi nervosi: formicolio, spasmi e rigidità muscolare e insensibilità nel contorno bocca.

Dal canto suo, poi, l’emoglobina non sarà propensa a rilasciare l’ossigeno a muscoli e tessuto, creando i presupposti per problemi al muscolo cardiaco (palpitazioni e aritmie in primis).

Diagnosi

La diagnosi dell’alcalosi respiratoria non è qualcosa che può essere affidata soltanto all’analisi dei sintomi, ma richiede alcuni test particolari.

  • Emogasanalisi – L’esame misura la percentuale di ossigeno e anidride carbonica nel sangue arterioso e stabilisce il valore del pH del sangue. Si parla di alcalosi respiratoria quando i valori Ega segnalano un valore superiore 7,45 di PH ematico, un valore minore di 35 PaCO2 (pressione parziale di anidride carbonica) e un valore maggiore di 26 HCO3 (bicarbonati).
  • Dosaggio degli elettroliti sierici – Il test consente di controllare il livello di idratazione e/o disidratazione e le eventuali modifiche delle quote di magnesio, potassio e calcio.

Alcalosi respiratoria: Terapia

La terapia dell’alcalosi respiratoria deve assicurare il corretto apporto di ossigeno nell’organismo e allo stesso tempo trattare la causa patologica scatenante.

Una cura analgesica è sufficiente per gestire l’alcalosi respiratoria legata al dolore mentre il rallentamento della respirazione e il rilassamento (supporto e respirazione in un sacchetto di carta) bastano per riportare la situazione alla normalità in caso di attacco di panico.

Il trattamento a lungo termine può prevedere anche la prescrizione di rimedi naturali, psicofarmaci e ansiolitici volti a tenere sotto controllo i disturbi nervosi.

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