Sali tissutali: cosa sono e a che cosa servono?

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I sali tissutali sono una scoperta molto antica, ma forse poco conosciuta nel nostro presente. Si tratta dei 24 sali minerali potenziati inventati dal dottor Schüssler, medico che visse e lavorò alla fine del 1800. Il dottor Schüssler si impegnò in un’era così antica a capire quali meccanismo fossero all’origine del deperimento dei vegetali e, una volta individuati i sali minerali che erano responsabili delle diverse patologie li unì in un insieme, dando vita a delle tavole che vengono considerate tuttora valide e illuminate da buona parte della comunità scientifica.

Proseguendo gli studi nel campo della biologia umana, il dottor Schüssler riuscì a verificare che 12 elementi naturali presenti nei tessuti umani potevano essere considerati come componenti biochimici indispensabili per la costituzione e il buon funzionamento degli stessi tessuti. Da qui la nascita dei sali tissutali, visti come rimedio alla carenza di sali minerali che dovrebbero essere presenti nelle giuste dosi nell’organismo, ma che per fattori diversi come le malattie, i virus o anche le condizioni di salute psicologiche ed emotive errate possono ridursi, creando un forte disequilibrio a livello generale.

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I sali tissutali iniziarono ad essere impiegati in Germania e pian piano si svilupparono in tutto il mondo. I sali si propongono di colmare le carenze o di soddisfare le eventuali necessità di sali minerali, ristabilendo l’equilibrio e quindi il benessere nell’intero organismo. Si tratta, infatti, di un approccio olistico alla medicina, perché i sali tissutali e le carenze di sali che essi mirano a colmare interessano più patologie, legate a loro volta da cause comuni. Impiegando i sali tissutali le persone lavorano quindi in tutto l’organismo, dando vita ad un cammino di cura e di rigenerazione globale.

I sali tissutali: la divisione e le caratteristiche

Il dottor Schüssler divise i 24 sali tissutali maggiori in 12 principali e 12 sostanze integrative. I sali vengono così chiamati perché l’azione principale viene effettuata sui tessuti che compongono il corpo umano. Di base si tratta di:

  • sali potenziati, ovvero realizzati per agire all’interno dell’organismo umano come delle vere e proprie sostanze minerali che svolgono una funzione attiva sulle cellule;
  • sali che presentano un perfetto equilibrio fra componente acido e componente basico, perché ogni sale è composto da un elemento acido e da uno basico;
  • sali funzionali perché lavorano attivamente sulle cellule e in tutte le loro parti, ovvero sulla membrana, sui liquidi interstiziali e sull’interno;
  • sali assimilabili in modo facile, perché grazie alla loro natura non hanno bisogno di essere trasformati dall’apparato digerente;
  • sali che migliorano e potenziano l’assunzione dei sali minerali introdotti con l’alimentazione;
  • sali potenziati in modo simile ai rimedi omeopatici, ma che lavorano per gradi decimali. Questa è la ragione per la quale i sali tissutali presentano una potenza espressa con una D che viene seguita da un numero. Nella maggior parte dei casi si tratta di un D6, ovvero del rapporto di 1 grammo di minerale per 1kg di lattosio, perché proprio il lattosio è lo strumento impiegato per veicolarli all’interno dell’organismo umano. I sali potenziati D12 sono ovviamente più intensi, perché mostrano un rapporto di 1 gr per 1 milione di tonnellate di lattosio.

Sali tissutali: sono rimedi omeopatici?

La riposta è no, anche se la natura dei sali tissutali si avvicina molto alla concezione omeopatica. Le analogie possono essere trovate nei principi di potenziamento e anche nell’uso di sostanze naturali.

Le differenze maggiori sono però il principio di carenza, ovvero l’integrazione dei sali tissutali viene selezionata sulla base delle sostanze che sono carenti o addirittura inesistenti nell’organismo. La carenza è la base di tutto e i sali tissutali lavorano per supplire alla mancanza dei sali e quindi per ristabilire la pace e l’armonia all’interno dell’organismo umano. Nella medicina omeopatica invece la sostanza è invece scelta sulla base del principio di similitudine e quindi vengono introdotte anche sostanze che non sono presenti nel corpo umano, fatto che nei sali tissutali non avviene.

Altre differenze fra sali tissutali e omeopatia si basano sul metodo di assimilazione, perché i sali di Schüssler impiegano il lattosio come veicolo, mentre i prodotti omeopatici possono essere potenziati in soluzione alcolica o in globuli.

Maggiore è infine la quantità di assunzione prevista dai sali tissutali rispetto all’omeopatia e nella biochimica che accompagna i sali il principio terapeutico è quello dell’integrazione. In omeopatia invece il principio o è quello dello stimolo, perché il rimedio viene introdotto per stimolare l’auto guarigione da una patologia o da un certo disturbo.

Come funzionano i Sali tissutali?

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Dal punto di vista emotivo, è importante considerare che situazioni di nervosismo, di collera e di negatività in termini generali aumentano la tensione muscolare e il corpo tenta di espellere gli acidi per riequilibrare questa situazione. Nel corso di questo processo servono i sali minerali, indispensabili per garantire non solo questa funzione ma anche la sopravvivenza e la buona salute delle cellule e dei tessuti. Di base, i sali minerali devono essere introdotti con la giusta alimentazione, ma se lo stile di vita è inadeguato oppure vi è la presenza di una patologia, i sali possono diventare carenti.

I sali tissutali di Schüssler agiscono quindi per riequilibrare il corretto rapporto acido-basico dell’organismo. La volontà è di potenziare la capacità bioelettrica, la conduttività e lo scambio di informazione che avvengono quando le sostanze biochimiche si fissano sui tessuti connettivi, un processo forse un po’ complesso da comprendere, ma che sta alla base della salute umana. I sali di Schüssler lavorano quindi a livello molecolare e connettivo e presentano numerosi benefici che interessano:

  • il miglioramento delle trasmissioni di informazioni
  • la deacidificazione e il ripristino dell’equilibrio acido-base
  • il contrasto dei microbi e dei funghi
  • il potenziamento del sistema immunitario
  • il miglioramento della salute psicologica, fisica ed emotiva

È importante assumere i sali tissutali chiedendo parere al medico curante, soprattutto se si stanno assumendo dei farmaci specifici.

Sali tissutali: dall’800 ai giorni nostri

La medicina tissutale inventata dal dottor Schüssler venne condensata nel testo base ‘Biochimica dei Sali Tissutali’, un volume del 1873 che può essere tuttora reperito e che si può rivelare illuminante per chi sposa questa terapia e le sue origini. La storia dei sali tissutali è molto interessante, perché verso la fine dell’800 i suoi collaboratori si impegnarono a diffondere anche in America i risultati delle sue ricerche. L’America accolse con gioia e interesse queste scoperte, molto più che la stessa Europa e il risultato fu la vendita dei diritti per la produzione dei Sali Tissutali alla Luyties Pharmaceutical Company di St. Louis nello stato del Missouri. Dopo la seconda guerra mondiale i diritti per la produzione dei Sali Tissutali furono quindi ceduti ad un’importante azienda farmaceutica inglese che si chiama New Era e che attualmente è l’unica che ha la possibilità di proporre i sali tissutali originali del Dottor Schüssler.

Sali tissutali: le tipologie

NEW ERA – N. 1 – Calcium fluoratum (Fluoruro di calcio): proposto per risolvere problemi di smalto dei denti, elasticità dei tessuti, varici, emorroidi, utile in gravidanza;

NEW ERA – N. 2 – Calcium phosphoricum (Fosfato di calcio): proposto per risolvere problemi di anemia, come ricostituente, per rafforzare l’elemento di ossa e denti, per la digestione lenta, per problemi di dentizione, utile in gravidanza;

NEW ERA – N. 3 – Calcium sulfuricum (Solfato di calcio): proposto per risolvere problemi di sangue, utile per acne e pelle secca e per le impurità della pelle, per combattere le labbra secche e le secrezioni gialle lente a guarire;

NEW ERA – N. 4 – Ferrum phosphoricum (Fosfato di ferro): proposto per risolvere e lenire la febbre fino a 39°. Indispensabile per la cura dell’anemia, degli stati influenzali e dei brividi;

NEW ERA – N. 5 – Kalium muriaticum (Cloruro di potassio): sale proposto per migliorare gli stati di raffreddamento, tosse, respiro affannoso. Sale particolarmente indicato per curare il raffreddore con febbre nei bambini;

NEW ERA – N. 6 – Kalium phosphoricum (Fosfato di potassio): proposto per risolvere problemi di stress e di nervosismo, di esaurimento e di depressione, ma anche per contrastare l’indigestione frequente di origine nervosa;

NEW ERA – N. 7 – Kalium sulfuricum (Solfato di potassio): proposto per risolvere problemi di catarro con secrezioni giallastre, contro la forfora e la pelle desquamata, per lenire l’essudazione appiccicosa e per risolvere il problema delle unghie fragili;

NEW ERA – N. 8 – Magnesium phosphoricum (Fosfato di magnesio): proposto per risolvere problemi di crampi e di nervi tesi, ma anche per sgonfiare la pancia e combattere la flatulenza;

NEW ERA – N. 9 – Natrum muriaticum (Cloruro di sodio): proposto per risolvere problemi di disidratazione e di demineralizzazione. I sali servono anche per contrastare i raffreddori e le riniti e per la perdita dell’olfatto e del gusto;

NEW ERA – N. 10 – Natrum phosphoricum (Fosfato di sodio): proposto per risolvere problemi di neutralizzatore dell’acido, quindi per contrastare i bruciori di stomaco e di indigestione gastrica;

NEW ERA – N. 11 – Natrum sulfuricum (Solfato di sodio): proposto per risolvere problemi di equilibrio dei liquidi corporei, quindi la ritenzione idrica, l’eczema umido e anche i sintomi influenzali e i problemi digestivi;

NEW ERA – N. 12 – Silica (Biossido di silicio): proposto per risolvere problemi di depurazione della pelle, per contrastare la sudorazione maleodorante e migliorare la pelle che tende alla formazione dei brufoli e alle unghie fragili.

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