Ragadi al seno: Di cosa si tratta?

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Molte donne che hanno allattato i propri pargoletti sanno di cosa si tratta e quanto possano essere dolorose. Ma cosa sono le ragadi al seno e da cosa sono provocate?

Ragadi al seno, cosa sono e come combatterle

Le ragadi al seno sono delle ulcerazioni o lesioni che compaiono nell’area attorno al capezzolo della donna, in genere durante i primi giorni d’allattamento del neonato. Il loro aspetto è simili a dei piccoli tagli o ferite che, non appena il bimbo si avvicina al seno per essere allattato, provocano alla donna forte dolore e fastidio. Le ragadi al seno sono, in aggiunta, pericolose perché a lungo andare possono rappresentare una via d’accesso per germi e batteri che danno origine a varie patologie (tra le quali la più comune è la mastite).

Le cause della comparsa delle ragadi al seno.

Come abbiamo già detto, le ragadi non devono spaventare le neomamme perché sono abbastanza comuni, in special modo nella settimana immediatamente successiva al parto. Sia la mamma che il bimbo non sanno ancora bene come allattare e bere il latte in maniera corretta, quale posizione assumere, come procedere senza creare fastidi alla donna o al piccolo.

Le cause più comuni dell’insorgenza di ragadi al seno sono:

  • l’eccessivo vigore del bambino nell’atto di succhiare il latte;

  • la posizione errata assunta dal bambino durante l’allattamento;

  • la posizione errata assunta dalla mamma durante l’allattamento;

  • la scarsa o assente igiene del capezzolo prima e dopo l’allattamento;

  • la mancata preparazione del seno all’allattamento negli ultimi mesi di gravidanza;

  • Il reggiseno troppo stretto o di taglia errata.

Come combattere la comparsa delle ragadi al seno durante l’allattamento?

Come accade in molti altri campi, la prevenzione è il rimedio migliore contro le ragadi. Queste, una volta comparse, possono provocare disagi fisici ma anche psicologici. Oltre al dolore provato dalla madre durante una fase delicata come il primo allattamento, le ragadi possono comportare sanguinamento, gonfiore e diminuzione del latte prodotto dalla mammella.

A causa di questo disagio molte donne decidono addirittura di smettere di allattare, nonostante sia oggi chiaro quando fondamentale sia l’allattamento al seno per il corretto sviluppo e la sana crescita del bambino.

Questo accade perché molte donne si vergognano del problema e preferiscono tenerlo per sé, evitando di affrontarlo con l’aiuto di uno specialista. La cura migliore per evitare la comparsa delle famigerate ragadi al seno è, comunque, la prevenzione.

Consigli e dritte per prevenire l’insorgenza delle ragadi al seno.

La prevenzione è il metodo più efficace contro le ragadi al seno e per realizzarla basta mettere in atto alcune semplici accortezze che permetteranno alla mamma di allattare il proprio bimbo in completo comfort, senza essere costrette a rinunciare all’allattamento, durante il quale si viene ad instaurare tra la madre ed il bambino un rapporto di intimità ed affetto fondamentale per garantire il corretto sviluppo psicologico del bebè.

Il latte materno è, inoltre, molto importante per l’immunizzazione del bambino e, a livello più generale, per rinforzare e proteggere il suo ancora delicatissimo organismo.

Vediamo insieme cosa si può fare per evitare l’insorgenza delle ragadi.

  1. Innanzitutto sarebbe buona norma preparare il seno al futuro allattamento sin dagli ultimi mesi di gravidanza. In particolare si può ricorrere a spugnature e massaggi vigorosi. Utilissime sono anche le frizioni quotidiane del seno e del capezzolo con olio di mandorle dolci.

  2. La parola d’ordine per sventare il “pericolo ragadi” è l’igiene. E’ importante pulire bene il capezzolo con acqua tiepida ed una spugnetta oppure con delle salviette apposite, reperibili nei migliori negozi di prodotti per la gestazione e l’infanzia. Evitate il sapone e l’uso di antibiotici, inutili contro il dolore e pericolosi per il piccolo.

  3. Un’altra regola generale da seguire riguarda l’abbigliamento. Le neomamme dovrebbero evitare vestiti, canottiere e soprattutto reggiseni troppo stretti e comprimenti. Meglio, inoltre, se i capi indossati sono in tessuti naturali, come il lino ed il cotone.

  4. Nei casi più gravi si può ricorrere al paracapezzolo anche se, di norma, per evitare soluzioni drastiche basta alternare un allattamento al seno con uno al poppatoio, usando il tiralatte.

  5. L’abbandono dell’allattamento al seno va evitato. Questo viene consigliato solo in casi in cui il problema è molto grave e non si può risolvere altrimenti.

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